» DESCRIZIONE
Origine la Quercia rossa (Quercus rubra L., 1753) è un albero della famiglia Fagacee , originario della regione floristica nordamericana atlantica, cioè degli stati orientali degli U.S.A. e del Canada intorno ai Grandi Laghi. Coltivata ad uso selvicolturale per la sua rapida crescita e a scopo ornamentale per il bell’aspetto del fogliame, rosso in autunno, è divenuta talora invadente nei boschi di farnia (Quercus robur) dell’Europa centro-settentrionale e dell’Italia settentrionale, specie in Lombardia, Piemonte e Veneto, dove ne è vietata la piantumazione e la coltivazione per tutelare la biodiversità locale. Portamento: alto fino a 25-30 metri, con tronco diritto quasi colonnare nei giovani esemplari per poi diventare globoso e chioma ampia e cima arrotondata. Il portamento può comunque differenziarsi in base all’altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo polimorfismo: la chioma, infatti, può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni provocati dalla neve). Fogliame: foglie caduche, semplici, alterne obovate, lunghe circa 10-30 centimetri e larghe 10-20 centimetri, con lobi profondi al massimo fino a metà del lembo. I lobi sono profondi al dentato-mucronati. Sono glabre, lucide, di colore verde intenso prima, mentre in autunno assumono un colore rosso intenso nelle piante giovani fino a divenire giallo-bruno in quelle adulte e vecchie. Danno il nome alla pianta. La corteccia è sottile, grigia e liscia, con l’età diviene solcata e reticolata. Fioritura: infiorescenze unisessuali (pianta monoica), i maschili sono raccolti in lunghi amenti penduli, poco vistosi e verdognoli. I fiori femminili, anch’essi poco evidenti, sono situati all’attaccatura (o ascella) delle foglie. Fioritura all’inizio di maggio. Coltivazione: la Quercus rubra è utilizzata come pianta ornamentale molto più frequentemente delle querce europee per la velocità di crescita, per la colorazione autunnale del fogliame e per la resistenza all’oidio. In parchi e grandi giardini viene impiegata come esemplare isolato o a gruppi. Nel verde urbano anche per viali. Per forestazione di aree incolte, dimesse, collinari. Terreno: predilige terreni freschi, fertili e profondi, ma si adatta. Non tollera terreni calcarei e compatti. Buona resistenza al ristagno idrico. Alta resistenza all’inquinamento atmosferico.
Quando potare la Quercia rossa? Ogni due anni, a fine inverno, si può procedere accorciando i rami che si sono allungati troppo, tagliandoli in corrispondenza di una gemma rivolta verso l’esterno. Come potare? L’errore più comune è quello di eliminare i rami che si sviluppano verso il basso, cioè quelli che vanno a coprire la parte superiore del tronco. Non è vietato, ma è un intervento che porta la pianta a perdere la sua meravigliosa e originale fisionomia naturale. Limitarsi all’eliminazione dei rami secchi e danneggiati, cercando una delicata forma di armonia nella chioma, è l’unica cosa da fare per non cancellare il naturale fascino dell’albero. La potatura dei grandi alberi può essere pericolosa se non si sa come intervenire e non si hanno i giusti attrezzi. Quindi, se non sei esperto, contatta un professionista.
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