» DESCRIZIONE
Origine: Aucuparia è un termine di origine latina (Aucuparium → uccellagione) che deriva dal verbo ‘aucupare‘ → catturare gli uccelli. Non a caso, già gli antichi romani utilizzavano quest’albero quale esca per gli uccelli, appostandosi nei suoi pressi o addirittura piantandolo nei propri giardini per attirare la svariate specie di uccelli che dei suoi frutti sono letteralmente ghiotte. Famiglia: rosaceae.
Portamento: si tratta di un albero deciduo a portamento ridotto, spesso persino arbustivo, soprattutto quando cresce in luoghi impervi-rocciosi ma, in luoghi fertili può raggiungere i 15/20 metri d’altezza. La sua chioma è allungata, tendenzialmente ovale negli esemplari più giovani, ma tende a divenire leggermente tondeggiante negli esemplari più adulti, anche se la forma della sua chioma dipende prevalentemente dalla qualità e quantità delle sue ramificazioni.
Terreno: non vive su terreni gessosi e soffre il caldo eccessivo. Si adatta perfettamente a tutti i terreni di montagna, ivi inclusi gli inospitali rocciosi, anche se preferisce i suoli acidi e carbonatici, mentre tra colli e piano necessità di suoli acidi, ricchi di humus, oltre che di sali minerali.
Fogliame: foglie pennate, lunghe fino a 20 cm, con più di 15 foglioline affusolate, dentate acutamente, lunghe fino a 6 cm, verde scuro e lisce nella parte superiore, blu-verdi e i genere pelose da giovani nella parte inferiore. Corteccia: grigia e liscia.
Fiori: larghi 8 mm, bianchi, con 5 petali in corimbi grandi, larghi fino a 15 cm, a tarda primavera.
Frutti: a bacca, rotondi, arancione-rossi, larghi 8 mm, spesso in grappoli pesanti. I frutti di questo Sorbo sono dei piccoli ‘pomi‘ che inizialmente sono di colore verde, per poi virare al giallo, all’arancio ed infine al rosso, con varie tonalità che possono variare dai più chiari e brillanti rosso-corallo, rosso-scarlatto, rosso-melograno fino ad arrivare ai più scuri rosso-veneziano o rosso-porpora nei frutti rimasti sulla pianta per gran parte dell’inverno. Questi sono per lo più sferici-globosi, più o meno tondi e spesso leggermente schiacciati sopra e sotto.
Contengono tre semi di forma acuta. Questi vengono dispersi nell’ambiente dagli uccelli che si nutrono avidamente dei loro frutti che, spesso, durante l’inverno sono la sola fonte di cibo per molti di loro, non a caso, come detto in apertura, il nome Sorbo degli Uccellatori sta a significare che quest’alberello è particolarmente apprezzato dagli uccelli ma soprattutto dai cacciatori di uccelli (uccellatori, aucupium → caccia agli uccelli).
Caratteristiche: conosciuto anche come Sorbo di montagna, le bacche vengono usate per fare gelatinee marmellate; possono però essere velenose se consumate crude.
Leggenda: nei paesi di lingua Anglosassone, quest’alberello è infatti conosciuto più come Rowan (→ Runa) che non come Mountain-ash (→ Frassino montano). Anche nei paesi Scandinavi il suo nome Rogn ha il significato di Rune. A proposito del suo legno, la leggenda vuole che questo allontanasse i licantropi, mentre i suoi frutti rossi allontanavano le streghe. Dice un antico proverbio Anglosassone: «i Sorbi ed il filo rosso, buttan le streghe dentro al fosso!».
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.