» DESCRIZIONE
Famiglia: Hamamelidaceae
Origine: appartiene alla famiglia delle Hamamellidaceae, alla quale appartengono varie specie di piante latifoglie di origine asiatica. La più nota in Europa è appunto la pianta caducifoglia chiamata Parrotia persica, chiamata anche ironwood persiano. Difatti è originario dell’Iran settentrionale e dell’Arzerbaijan meridionale, ed è un autoctono di quei territori. La specie arrivò in Europa dopo una spedizione alpinistica avvenuta intorno al 1830 in Arzerbaijan. In quell’occasione furono scoperte nuove specie di flora e fauna di un territorio fino ad allora semi-sconosciuto.
Portamento: la Parrotia persica è un alberello che viene coltivato nei giardini privati e anche in aiuole pubbliche e parchi cittadini a scopo ornamentale grazie al colore acceso del suo fogliame, che in autunno assume dei bellissimi colori dal rosso, al giallo all’arancio. Insomma, è una pianta che si fa notare. La principale caratteristica è il colore che non è determinato solo del fogliame, ma anche da fiori e frutti, e varia secondo la stagione.
Fogliame: la chioma ha forma arrotondata con delle belle foglie accese e il fusto ricoperto di corteccia liscia. Anche in inverno rallegra il giardino grazie alla fioritura a partire già da febbraio. Di grandi dimensioni, circa 10-15 m di altezza e 10 m di larghezza, il suo tronco può arrivare a superare il metro di diametro. In autunno le sue foglie diventeranno di un bel colore rosso, che diventa ancora più acceso se esposta bene al sole. In inverno, tra novembre e dicembre, inizia a produrre i fiori che poi sbocceranno a fine febbraio inizio marzo. In primavera sbocciano splendidi fiori rossi fatti solo di stami, senza petali. In estate i suoi piccoli frutti di colore marrone-rossiccio abbelliscono la chioma. Insomma, un alternarsi di colori che rendono questo albero perfetto per il giardino ed i parchi cittadini.
Fioritura: i fiori sono rossi e di appena 1,5 -2 cm di diametro e crescono a mazzetti. La Parrotia fiorisce a fine inverno (tra febbraio e marzo), prima di emettere le foglie che ha perso tra fine novembre e inizio dicembre.
Coltivazione: si coltiva sia in giardino sia nei parchi per un unico scopo, quello ornamentale. Ma oltre ad essere decorativa, questa pianta rustica è davvero facile da coltivare e mantenere in salute a lungo.
Terreno: la pianta vive in tutti i terreni, anche se predilige terreni freschi e leggermente acidi che esaltano i suoi colori autunnali. Cresce bene anche nei terreni calcarei ma in questo caso il fogliame tenderà ad avere colori più usuali. Per garantire una crescita rigogliosa si consiglia di preparare un terreno ricco di materia organica, di medio impasto e drenante. Non teme il gelo, ma interrarla al riparo dalle correnti d’aria fredda. Non è particolarmente diffusa, ma è consigliata come pianta decorativa in tutti quei giardini dove la manutenzione non è frequente.
Potatura: il suo portamento è cespuglioso. Non raggiunge dimensioni superiori ai 15 m e di solito di espande sia in larghezza che in lunghezza in egual misura. La potatura ha la funzione di controllarne le dimensioni. Va eseguita prima della comparsa delle foglie, per definire una forma arrotondata della chioma e far crescere più foglie nuove. Bisogna inoltre eliminare i rami secchi e quelli spezzati dal vento.
Che cosa teme: la pianta rustica è forte e resistente. Non soffre gli attacchi di insetti e parassiti o l’infestazione di specie fungine. Il vero timore arriva invece dall’umidità del terreno. Teme il marciume radicale dovuto ad eccessiva irrigazione del terreno, che può portare alla sua morte. Soffre anche i venti invernali, che possono far seccare le sue foglie e rendere la chioma sofferente.




