Albero da frutto: Il Mandorlo nano è una pianta rustica potenzialmente molto longeva, nell’aspetto assomiglia al pesco. Può raggiungere i 1,5 metri d’altezza. Clima: Adatto al clima mediterraneo, resiste sia al caldo estivo, anche secco, sia alle basse temperature invernali. La fioritura, che è la più anticipata tra le drupacee, lo espone molto al rischio di gelate tardive, soprattutto al nord; i venti possono essere dannosi durante la fioritura. Terreno: Generalmente però i comuni portinnesti prediligono suoli con un buon drenaggio, di medio impasto e ben dotati di sostanza organica. Frutto e raccolta: Il frutto si caratterizza per avere una forma tipica ovale piuttosto allungata, al cui interno si trova la mandorla, in relazione alla varietà che viene presa in considerazione, la mandorla potrà avere un gusto molto dolce oppure amaro e così anche le dimensioni del frutto possono variare notevolmente. La raccolta può essere effettuata già in aprile-maggio prima che il guscio inizi a indurirsi, oppure in giugno-luglio per essere consumati direttamente. Concimazione: Ogni anno conviene utilizzare dello stallatico, e qualche manciata di farine di roccia come fosforiti, del solfato naturale di potassio e magnesio o della cenere di legna. Irrigazione: La pianta deve essere irrigata il primo periodo dalla messa a dimora, normalmente non è una pianta che richiede irrigazione, ma se effettuata garantisce produzioni maggiori. Potatura: La potatura richiede una certa attenzione nel periodo invernale, essendo una delle piante prime a fiorire. La potatura del mandorlo nano è consigliata tra gennaio e marzo, in riposo vegetativo. Malattie e parassiti: I mandorli possono essere soggetti alle patologie, soprattutto nelle zone e nelle annate caratterizzate da grande umidità; le patologie più comuni sono quelle che colpiscono anche le altre drupacee, ovvero: Moniliosi, Corineo e la Bolla. Impollinazione: Auto-sterile, per cui è importante mettere a dimora più esemplari appartenenti a varietà inter-fertili a fioritura contemporanea. Esistono anche varietà auto-fertili.
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