» DESCRIZIONE
Calamagrostis acutiflora Karl Foerster
Origine: specie ibrida ottenuta dall’incrocio tra Calamagrostis arundinacea e Calamagrostis epigejos e che porta il nome del noto vivaista Karl Foerster.
Portamento: è coltivata come ornamentale in quasi tutti i nei giardini per il suo portamento eretto ed elegante che in pieno sviluppo vegetativo forma un folto ciuffo, alto circa 70 cm composto da foglie strette, lunghe circa 90 cm, leggermente arcuate e di colore verde scuro brillante.
Fioritura: in estate, da luglio a settembre produce infiorescenze a spighe alte fino a 2 metri che virano di colore passando dal verde violaceo o porpora ad un beige dorato che in inverno diventa marrone chiaro. Le spighe persistono sugli steli per tutto l’inverno senza piegarsi in quanto i fiori sono sterili e quindi non appesantiti dai semi.
Esposizione: è una varietà che ama il pieno sole, i terreni umidi ma ben drenati ed è resistente al gelo. Si pota alla base del terreno ad inizio primavera.
Terreno: le Calamagrostis non hanno particolari esigenze di terreno, si sviluppano in modo armonioso in qualunque tipo di terreno, da quello comune da giardino a quello argilloso o sabbioso purchè sciolto e ben drenato. Se il terreno dovesse essere pesante e poco drenante, per favorire lo sgrondo dell’acqua piovana e delle irrigazioni, è consigliabile prima dell’impianto mettere sul fondo della buca ghiaia, ciottoli, argilla espansa o altro materiale drenante.
Potatura: se il fogliame delle Calamagrostis conserva il suo valore ornamentale anche durante l’autunno come la maggior parte delle graminacee è bene non toccarlo in caso contrario se perde la sua bellezza ed è danneggiato dal freddo precoce lo si recide alla base utilizzando un attrezzo specifico ben affilato. In generale la potatura della vegetazione secca si esegue alla fine dell’inverno prima della comparsa di nuove foglie verdeggianti. Nell’effettuare tale pratica, per difendere le mani da possibili tagli si consiglia di indossare guanti da giardinaggio.