» DESCRIZIONE
Portamento: pianta erbacea perenne abbastanza rustica, può resistere ai – 6°C, con piccole foglie lanceolate, verde a volte sfumato di porpora. Questa specie si auto dissemina facilmente ed e’ eccellente per bordi in pietra, giardini rocciosi, fessure dei muri. In fioriere o basket forma dei veri cuscini di margherite ricadenti. A bassissima manutenzione, ama terreni ben drenati e posizioni soleggiate anche se tollera una leggera mezz’ombra. Resiste bene alla siccita’. Nelle zone a clima piu’ rigido occorre creare una pacciamatura di foglie ed assicurare un eccellente drenaggio invernale.
Fioritura: si presenta come una folta massa di foglie trilobate da cui spuntano piccoli capolini simili a margherite di colore variabile dal bianco al rosa fino al rosso a fine stagione. I Piccoli fiori bianchi, rosati quando sfioriscono, ricordano le pratoline Fioritura molto lunga, da giugno ad ottobre, viene interrotta dalla primavera all’autunno.
Altezza: Erigeron karviskianus raggiunge 20/25 cm, ricadente.
Utilizzo: predilige un habitat come muri, rupi e rocce. Accontentandosi, quindi, di un pugno di terra può essere impiegata nei giardini rocciosi, nella decorazione di muretti a secco, nella coltivazione in vaso. Si accontenta di poca terra, a patto che sia ben drenata. Posizione soleggiata. Teme l’umidità stagnante e deve essere protetta da grandi freddi. Le risemine spontanee sono frequenti.
Curiosità: gradisce una drastica potatura a fine estate, per accentuare la ripresa della fioritura dopo l’estate. Il nome erigeron deriva o dalla combinazione di erion dal greco “lana” e gerere dal latino “portare” per via della pelosità della pianta. L’attributo specifico kraviskianus è in onore del bavarese Karwinski Von Karwin (1855) esploratore dell’America tropicale.