L’Hibiscus moscheutos si classifica come Hibiscus palustris ed è comunemente noto come Ibisco d’acqua.
Questa tipologia di ibisco si caratterizza dalla copiosa fioritura nel mese di agosto.
Si classifica come ibisco d’acqua perché, per vegetare, ha bisogno di quantità elevate e costanti di acqua. In natura solitamente non supera i 2,5 metri, in piena terra e in vaso raggiunge altezze variabili comprese tra 80 centimetri e 2 metri. E’ caratterizzato da portamento eretto, i fusti tendono ad assumere una conformazione legnosa, ha steli pubescenti con sezione stellata.
I fiori sono bianchi, oppure di colore rosso scuro; raggiungono un diametro di circa 18 centimetri e fioriscono da luglio a settembre. Attualmente sono molto diffuse delle varietà di ibridi con fiori di colore rosso intenso.
E’ possibile coltivare l’ibisco palustre solo in aree dove c’è disponibilità illimitata di acqua. Il terreno che ospita la pianta deve infatti rimanere umido da marzo fino ad ottobre. Questa pianta è perfetta per terreni bagnati ma non è in grado di radicare sott’acqua (in tale situazione è in grado di resistere solo per un periodo molto limitato di tempo).
In vaso è coltivabile solamente se si può garantire una costante riserva idrica, per esempio utilizzando un mastello come sottovaso. Se la pianta si trova in piena terra, soprattutto durante l’estate, va innaffiata ogni giorno. Durante il periodo invernale si possono diminuire le bagnature, ma il terreno deve comunque rimanere sempre umido.
Trattandosi di una pianta semirustica, questo ibisco è in grado di sopportare temperature poco al di sotto dello zero. E’ opportuno ricorrere alla pacciamatura per ripararla dal freddo. Come materiale pacciamante si può utilizzare terriccio di letame: si consiglia di realizzare un cumulo di circa 20 centimetri per alzare leggermente la temperatura del terreno.
Con l’arrivo della primavera si deve rimuovere il cumulo, consentendo alla pianta il normale sviluppo.
Questo tipo di hibiscus si differenzia dall’hibiscus syriacus, forma arbustiva, che prende anche il nome di ibisco cinese per varie ragioni tra le quali la grandezza del fiore e la dimensione della pianta adulta.