forsizia
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crocus
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bergenia crassifolia
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hamamelis
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Questi due mesi, malgrado in qualche regione vi sia ancora possibilità di freddo intenso e di piogge persistenti, indubbiamente rappresenta il periodo delle sorprese per quanto riguarda le fioriture.
Il primo giorno in cui il pallido sole invernale scalderà un poco la terra, si farà largo all’improvviso un assaggio di primavera. Non sarà difficile scorgere l’improvvisa macchia rosa della Bergenia crassifolia che fiorisce a partire da gennaio, o addirittura, in alcuni casi da novembre. I suoi fiori sono riuniti in pannocchie e di forma campanulata; l’unica accortezza che bisogna vere è quella di rimuovere lo scapo al termine della fioritura.
Fioriranno anche generosissimi e vistosi crocus e daranno spettacolo a una distesa di bucaneve.
Per quanto riguarda gli arbusti, quello invernale per eccellenza, è il Calicanto (Chimonanthus praecox), arrivato dalla Cina in Europa nel 1766. Le sue foglie, ellittico-lanceolate e lunghe fino a 20 cm, cadono in autunno, e, verso la fine dell’inverno (di solito nel mese di gennaio), produce fiori molto profumati e di colore giallo.
Un altro arbusto, che, come il precedente, concorre a rendere più vivace il giardino invernale a partire già da gennaio, è l’Hamamelis, di cui conosciamo quattro o cinque specie. Hamamelis mollis, una delle specie più utilizzate, è arrivata in Europa dalla Cina nel 1879 e ha dato vita a molte forme coltivate, soprattutto mediante il suo incrocio con quella japonica. Le foglie di questa pianta sono quasi arrotondate, un pò simili a quelle del nocciolo, piuttosto pelose e di un bel colore giallo intenso nei mesi autunnali. Fra dicembre e marzo, i rami si coprono di curiosi fiori gialli che possono tendere anche fino all’arancione scuro, costituiti da petali assai stretti e delicatamente profumati che oltretutto, malgrado l’apparente fragilità, affrontano senza problemi anche il più crudo inverno.
Un altro arbusto, o piccolo albero, a foglia caduca molto apprezzato per la sua fioritura precoce e variopinta oltre che per i suoi frutti è il Chaenomeles, detto comunemente “cotogno giapponese”, “cotogno da fiore” o “fiore di pesco”. Molto diffuso nei giardini, strettamente imparentato con le mele e con le mele cotogne, in genere si mantiene al di sotto dei due metri di altezza, con fusti eretti, scarsamente ramificati, spesso ricoperti da spine acuminate, a foglia caduca. Il fogliame, di colore verde scuro, ovale e lanceolato, si presenta dopo la fioritura nelle tonalità del rosa, motivo per il quale vengono chiamati fior di pesco. Sbocciano in piccoli grappoli, ben sparsi lungo i rami privi di foglie, donando all’arbusto un’insolita grazia. In primavera inoltrata ai fiori seguono piccoli frutti, simili a piccole mele cotogne, di sapore asprigno. Si tratta di frutti commestibili che possono però essere mangiati solo dopo cottura; vengono talvolta utilizzati in composte e marmellate, oppure aggiunti a confetture di altri frutti, per renderle più dense, vista la ricchezza di pectina di queste piccole mele.
Originaria della Corea è un’altra pianta arbustiva che fiorisce anch’essa alla fine dell’inverno, la Forsizia. La sua pioggia di fiori gialli ci preannuncia l’allungarsi delle giornate e l’aumentare delle temperature, avvicinandoci alla primavera. La forsythia, o forsizia, è un arbusto rustico e di facile coltivazione; predilige posizioni soleggiate, in quanto se posizionata in luogo eccessivamente ombreggiato tende a fiorire in modo scarso o nullo. Non presenta altre esigenze, poichè sopporta le gelate invernali ed il caldo estivo; non necessita di un terreno particolare, anche se teme i ristagni idrici ed è quindi opportuno coltivarla in un substrato ben drenato e ricco. I fiori sbocciano a fine inverno, prima del fogliame; l’arbusto fiorisce sui rami giovani, prodotti durante l’estate, per ottenere fioriture ricche è quindi fondamentale evitare le potature invernali. La potatura si effettua invece subito dopo la fioritura, accorciando i rami che hanno fiorito ed eliminando invece quelli eccessivamente legnosi o privi di gemme e boccioli. Ogni 2-3 anni è consigliabile arricchire il terreno ai piedi della forsizia con del concime organico, o con del concime granulare a lenta cessione. Le piante di forsythia vengono spesso coltivate come esemplari singoli, assumendo un portamento globoso, in questo caso è bene, periodicamente, rimuovere i germogli radicali che spuntano alla base dell’arbusto; è anche possibile utilizzarle per formare siepi fiorite; infatti lo sviluppo della pianta è abbastanza rapido ed ogni anno producono germogli vigorosi, che crescono anche di un metro o più in una stagione vegetativa. Le siepi di forsizia andranno potate subito dopo la fioritura, accorciando tutti i rami, e una seconda potatura verrà effettuata a fine estate.
Questo e molto altro Vi aspetta nel nostro vivaio!
corniolo (cornus mas)
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Magnolia campbellii
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chaenomeles japonica
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corylus avellana contorta
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Stachyurus praecox
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