L’azzeruolo, un frutto minore dalle elevate qualità antiossidanti, è un albero da frutto tipico della nostra tradizione rurale.
Originario dell’Asia centrale, nei secoli si è diffuso spontaneamente nei paesi caldi che si affacciano sul Mediterraneo. In Italia, attualmente, questa pianta si trova naturalizzata solo in Sicilia, mentre in altre regioni si coltiva in ambito familiare.
Questo è il periodo dell’anno in cui si raccolgono i suoi frutti, simili a piccole mele di massimo 5 cm di diametro, hanno un sapore particolare, tra l’acidulo e il dolciastro. Il sapore, a mio avviso, ricorda quello delle nespole.
In Italia si coltivano tre varietà di azzeruolo:
- Bianco d’Italia, un frutto bianco sporco con all’interno una polpa giallo crema dal sapore dolcissimo;
- Rosso d’Italia, un piccolo pomo rosso con una polpa giallo-verdognola dal sapore più acidulo di quello bianco;
- Giallo del Canada, frutto di colore e polpa gialla dal sapore dolce e molto apprezzato.
In vivaio abbiamo a disposizione il Rosso d’Italia che si sviluppa su alberi a portamento espanso con i rami della pianta che risultano nodosi e molto spesso ricoperti di spine, fastidiose per la raccolta del frutto che si effettua a mano.
Le proprietà antiossidanti dell’azzeruolo: è un frutto che non si conserva a lungo, per questo si usa consumarlo fresco. E’ ideale nelle macedonie e per donare un sapore fresco alle insalate. Per conservare gli azzeruoli il più a lungo possibile, è consigliabile utilizzarli per preparare confetture o marmellate, oppure conservarli in alcool o sotto grappa.
Il consumo fresco, però, è quello consigliato. Solo in questo modo si può infatti godere delle qualità del frutto, rinfrescanti, diuretiche, antiossidanti grazie alla elevata presenza di provitamina A nella polpa.
Un’ultima precisazione: prestare molta attenzione quando si assapora l’azzeruolo, in quanto, ogni frutto, a prescindere dalla varietà, contiene dei semi estremamente duri.