Il nome latino Agapanthus deriva dal greco “agape” che significa letteralmente amore e “anthos” che è un fiore.
Le popolazioni originarie del Sud-Africa, le Yhosa usavano questa pianta oltre che per la bellezza dei fiori anche come simbolo d’amore. Nella loro tradizione le spose Yhosa portavano una collana di radici secche dell’Agapanthus, in quanto influivano sulla fecondità ed aiutavano ad avere gravidanze senza complicazioni. La madre dopo il parto portava la collana per tutta la vita, questa rendeva la vita felice e sana per lei e per i figli.
L’agapanto è una pianta rizomatosa originaria del Sudafrica. Fa parte della famiglia delle Alliaceae ed è composta da circa 10 specie, sempreverdi o decidue (anche a seconda del clima in cui vivono).
Provengono per lo più da praterie aperte e luoghi rocciosi, per lo più nelle vicinanze di stagni e corsi d’acqua.
Crescono abbastanza lentamente formando un cespo compatto con innumerevoli foglie basali nastriformi verde scuro e, in estate, steli fiorali eretti che recano in cima ombrelle.
Queste sono composte da innumerevoli corolle campanulate (anche fino a 100) nei toni del blu, azzurro e bianco, che possono raggiungere i 20 cm di diametro e i 150 di altezza.
Le radici sono dei rizomi carnosi che si espandono con una certa lentezza.
L’AGAPANTO IN BREVE
Tipo di pianta: tuberosa a foglia persistente o semipersistente
Altezza: da 30 a 150 cm
Manutenzione: bassa
Crescita: lenta
Necessità idrica medio-alta
Rusticità: da abbastanza rustica a delicata
Esposizione: pieno sole
Terreno: ricco, fresco, ma ben drenato
Uso: bordura, vaso
Propagazione: divisione, semina
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